Hansel & Gretel
studio sull'abbandono
“Lo hanno fato. Papà e mamma lo hanno fato davvero. Li hanno lasciati da soli nel bosco. Hansel e Gretel devono ritrovare la strada di casa. Gretel ha paura, Hansel invece ha un segreto.”
Una performance di teatro danza dove il movimento racconta la storia dei due fratelli attraverso quadri scenici in continua evoluzione e un percorso sonoro e musicale che avvolge il pubblico trasportandolo in un piccolo bosco nel quale perdersi e ritrovarsi, correre e abbracciarsi aspettando che passi la notte.
Hansel e Gretel è una faba che lavora toccando più livelli, narrativi ed emotivi. Lo spettacolo si muove quindi in questa direzione, esplorando tali livelli e utilizzando il corpo quale strumento privilegiato di comunicazione. I bambini vivono le emozioni della storia attraverso la fisicità dei performer, che danno vita ad una narrazione che supera la parola per arrivare direttamente al cuore degli spettatori.
Il cuore è la vicenda dei due fratelli che, lasciati due volte nel bosco, cercano di superare i loro stessi limit: una metafora sulla solitudine e sul fallimento, laddove solitudine e fallimento diventano esperienze positive di crescita e maturazione.
Hansel e Gretel è una storia pregna di emozione, il suo impianto è molto semplice in alcuni momenti addirittura ripetitivo ma gli event hanno una ricaduta molto forte sul corpo e sull'emotività dei personaggi. La storia ha al centro il tema dell'abbandono: costretti da fame e miseria i due genitori abbandonano i propri figli nel bosco per sopravvivere. Nello stesso tempo i due bambini, lasciati soli, si ritrovano a vivere esperienze estreme: la solitudine, lo smarrimento, la perdita nel bosco, l'incontro con una strega che mete alla prova il loro coraggio e la loro intelligenza. Il racconto di una storia viene solitamente affidato alla parola. In questo lavoro abbiamo voluto esplorare invece la centralità del corpo come trasmettitore di emozione.
Per raccontare questa storia, dove le emozioni sono primarie, abbiamo scelto quindi il linguaggio del teatro danza, un linguaggio che ci permette di meter in primo piano il corpo senza trascurare la possibilità di raccontare una storia.
Per poter far arrivare agli spettatori con più forza l'esperienza emotiva dei personaggi, il lavoro di costruzione si è sviluppato attraverso improvvisazioni nelle quali i performer hanno dovuto lavorare esclusivamente sul corpo per esprimere e raccontare la storia, perché siamo fortemente convinti che il corpo sia capace di parlare al corpo in modo diretto, senza altri intermediari intellettuali.
con: Marianna Batelli e Alessandro Rossi
musiche e sound design: Marcello Batelli
animazioni: Emanuele Kabu
concept coreografico: Marianna Batelli e Alessandro Rossi
sguardo sul movimento: Elisa Cuppini
scenotecnico: Alessandro Aresu
costumi: Mirella Salvischiani
drammaturgia e regia: Roberto Anglisani
Coproduzione: BassanoOperaEstate Festival 2019
età indicativa: dai 5 anni e pubblico misto
tecniche utilizzate: teatro, danza, video
debutto anteprima studio: 23 luglio 2019 Bassano del Grappa
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