Una full immersion di racconti, emozioni, colpi di scena
Si è svolto al Piccolo Teatro Pierobon di Paiane di Ponte nelle Alpi sabato 5 e domenica 6 luglio 2014 il seminario di narrazione con l'attore e regista milanese Roberto Anglisani rivolto ad attori e appassionati di lettura e narrazione teatrale.
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Il seminario, organizzato da Alessandro Rossi di RossoTeatro con il patrocinio del Comune di Ponte nelle Alpi, ha visto la partecipazione di attori professionisti e amatoriali provenienti da tutta la provincia.
I partecipanti hanno potuto lavorare, grazie alle preziose direttive del maestro Anglisani sia su racconti basati su esperienze personali, sia su testi tratti da romanzi e racconti.
Il seminario si è strutturato su un lavoro individuale attraverso il quale ogni partecipante ha potuto esperire direttamente l'arte del racconto, che fa del "come" piuttosto che del "cosa" il proprio tesoro e la propria forza espressiva.
Per questo la narrazione in terza persona arriva direttamente a stimolare l'immaginazione dello spettatore che, proprio come in un film, riesce a seguire la storia attraverso le immagini. E proprio grazie alle immagini evocate dal narratore il racconto si costruisce, raggiunge il proprio apice emotivo e si conclude facendo si che la storia prenda vita sul palcoscenico. Non sono mancati momenti di confronto, riflessione, discussione e divertimento."
"Una full immersion di racconti, emozioni, colpi di scena..." commenta una delle partecipanti. Entusiasta è stata infatti la partecipazione degli attori che si sono lasciati trasportare per due giorni in uno stimolante viaggio creativo all'interno del mondo della narrazione.
"Non è la prima volta - dice Alessandro Rossi che proprio al Pierobon svolge la sua principale attività di programmazione e diffusione del teatro - che il regista Roberto Anglisani porta la sua arte teatrale nel bellunese: è infatti già stato graditissimo e apprezzatissimo ospite delle scorse stagioni teatrali per l'infanzia "A Teatro Con Mamma e Papà" di Ponte nelle Alpi, e di "Scuole a Teatro" organizzata dal Comune di Auronzo di Cadore. E' però la prima volta in provincia che viene offerta l'occasione di confrontarsi direttamente con la grande competenza del maestro Anglisani, che da anni insegna narrazione in seminari e laboratori in giro per l'Italia. Auspico di poter proporre presto un secondo appuntamento visto l'interesse dimostrato dai partecipanti."
Al termine del seminario Anglisani ha rilasciato una breve intervista a Radio Belluno nella quale ha spiegato come la peculiarità della narrazione sia proprio quella di arrivare immediatamente a stimolare l'immaginario degli spettatori, in particolare dei ragazzi e dei bambini, ai quali ha rivolto da molti anni il suo lavoro di ricerca attoriale e registico.
La narrazione - scrive Anglisani- dà la possibilità di raccontare se stessi, la propria vita, la propria storia, perché non solo quando si inventa un racconto, ma anche quando si narra un film visto o si legge un libro ad alta voce, si racconta sempre qualcosa di se e il narrare diventa perciò liberatorio, creativo, e produce relazioni fra esseri umani.
Roberto Anglisani inizia la sua carriere artistica a Milano, nella Comuna Baires. In In questo gruppo riceve una specie di imprinting teatrale basato su due principi: l'attore deve essere un portatore di verità in scena, e il teatro è uno strumento di lotta politica. Comincia così il suo percorso di studio del Metodo Stanislawskj. Lo studio di questo metodo sarà ampliato attraverso esperienze di training fisico con attori di Grotowsky. E sarà approfondito attraverso gli incontri con altri maestri come Raul Manso (Studio dell’Attore – Milano) e Dominic De Fazio (Actor’s Studio – New York). Intorno alla metà degli anni 80 Roberto Anglisani incontra Marco Baliani e lavorando con lui, trova nel linguaggio della narrazione teatrale la possibilità di mettere a frutto le esperienze fatte durante la sua formazione, da una parte il lavoro sul corpo e la sua espressione e dall’altro il lavoro sensoriale e quello sul mondo interiore del personaggio. Anglisani dà vita ad una narrazione teatrale che ricorda il cinema. Le sue parole, i suoi gesti evocano nello spettatore immagini tanto concrete da poter essere paragonate ad un film.